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domenico gatti

Sabato 27 settembre, in una splendida giornata di sole e nella cornice di Piazza della Repubblica, si è tenuta la cerimonia di conferimento della Cittadinanza Onoraria a Domenico Gatti, Sovrintendente Capo della Polizia di Stato a riposo, già insignito della Medaglia d’Oro alle Vittime del Terrorismo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il Consiglio Comunale di Pietrabruna ha voluto conferire a Gatti la cittadinanza onoraria “in segno di profonda stima e riconoscenza per il sacrificio e l’alto valore morale della sua testimonianza, a seguito del tragico attentato terroristico di Genova del 17 giugno 1979”.

Con questo atto solenne, la comunità di Pietrabruna accoglie tra i suoi cittadini onorari Domenico Gatti, testimoniando gratitudine e orgoglio.

Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità civili e militari, tra cui Luca Lombardi, Assessore della Regione Liguria, e il Questore, che ha rivolto parole profonde e commoventi. Presenti anche i Carabinieri e la Polizia di Stato, numerosi sindaci e rappresentanti dei comuni limitrofi, nonché i rappresentanti delle associazioni e tanti cittadini, che hanno reso l’evento un momento di grande valore civile e morale per l’intera comunità.

Il Sindaco Massimo Rosso, il Presidente del Consiglio Comunale Pierbattista Belotti e l’Amministrazione comunale rivolgono un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato, sottolineando come questa giornata abbia rappresentato un’occasione per celebrare valori di legalità, coraggio e dedizione al bene comune, incarnati dall’esempio di Domenico Gatti.

La cronaca dei fatti tratta dall’archivio storico della stampa del 18 Giugno 1979

GENOVA — Una bomba è esplosa ieri, poco prima di mezzanotte, davanti a un ingresso secondario del palazzo di giustizia di Genova. L'ordigno è esploso in via Bartolomeo Bosco, dinnanzi alla porta carraia del nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri. Nell'esplosione sono rimasti feriti due poliziotti e un carabiniere. L'esplosione è stata violenta. Sono andati infatti in frantumi anche alcuni vetri degli edifici adiacenti al palazzo di Giustizia, quello della «Rinascente» e quello dove è situata la società di assicurazioni Sai L'ordigno è stato depositato chiuso in una borsa, a fianco dell'ingresso dei carabinieri. Ad accorgersi dell'involucro sono stati due agenti di polizia, in servizio per la guardia alle schede elettorali depositate all'interno del palazzo di Giustizia. «Ho visto del fumo che usciva da quella borsa e mi sono subito insospettito — ha detto un agente di guardia — ho fatto in tempo solo ad avvertire del possibile pericolo il mio collega e la bomba è esplosa. E' stato un boato terribile. L'attentato è stato rivendicato alle 10,26, con una telefonata all'Ansa di Genova, da una organizzazione che si è definita «volante rossa».