
Martedì 19 Novembre 2013 è arrivata da Nizza verso le 16 l'urna con le ceneri di Luciano Re, è stata una cerimonia strettamente privata, laica come è stata la sua vita . Franco Bianchi amico di sempre , socialista come lui, compagno di lotte e battaglie ha ricordato con un discorso toccante e struggente la figura di Luciano Re.
Era una promessa che si erano fatti Luciano e Franco, tanti anni prima , in quel cimitero durante il funerale di un loro compagno di partito : l'ultimo ad andarsene avrebbe fatto un discorso d'addio all'altro, ed è toccato a Franco Bianchi ricordare l'amico fraterno scomparso.
Il Video

Luciano Re è morto all'ospedale civile di Imperia nella notte tra il 13 il 14 Novembre all'eta' di 69 anni, per le conseguenze di un male incurabile, con il quale lottava da circa due anni. Lascia la moglie Dolmetta Maria i figli Silvia e Daniele
Luciano Re , eletto , nel 1985 per la prima volta a Sindaco di San Lorenzo al Mare carica che ricoprì fino al 1991.
Luciano Re fu infermiere professionale presso le sale operatorie dell'ospedale di Villa Spinola di Bussana per più di 20 anni, socialista convinto lasciò la guida di San Lorenzo al Mare nel 1991 all'amico fraterno e della stessa fede politica Franco Bianchi che lo ha voluto oggi ricordare con queste brevi parole:
"Ciao Luciano, la morte, qualche volta, ci restituisce dignità e ci consegna ai ricordi.
E il tuo ricordo diviene solido quando, passando per San Lorenzo, osservo le tante cose per cui ci siamo battuti e abbiamo infine realizzato, dando consistenza ai ragionamenti condivisi in tante nottate passate a cercare un futuro capace di non lasciare indietro nessuno. So che la nostra Comunità ti deve molto di più di quanto essa stessa forse non sospetti. Io stesso sono stato una parte di te e tu una parte di me. Quella parte resterà con me finché avrò vita"
Due episodi della vita di Luciano Re forse descrivono più che altri il suo carattere e modo di vivere : nel 1977 fu protagonista di una singolare protesta: dipendente dell'ospedale Villa Spinola di Bussana si mise a pranzare in mezzo alla via Aurelia per protestare contro l'amministrazione che non le concedeva l'uso della mensa aziendale, oggi grazie all'archivio storico della Stampa di Torino e possibile leggere l'articolo.
CRONACHE DELLA LIGURIA LA STAMPA Anno 111 - Numero - Giovedì 21 Aprile 1977 Infermiere dell'elioterapie» di Bussana Pranza per protesta in mezzo all'Aurelia• Sanremo, 20 aprile. L'infermiere Luciano Re, 35 anni, di S. Lorenzo al Mare (un paesino' alle porte di Imperia), ha messo in atto una sua contestazione personale. Dipendente dell'ospedale elioterapico di Bussana (Sanremo), non può usufruire della mensa, aperta soltanto a coloro che prestano servizio continuato di almeno otto ore. Re. invece, è infermiere in sala operatoria (ha il compito di pulire i ferri chirurgici) ed effettua orario lavorativo spezzato. Molto spesso però gli interventi chirurgici ai protraggono sino alle 14 o anche alle 15. Ci sarebbe un po per consumare un frugale, ma l'inferniere può usufruire della mensa dell'ospedale. Da oggi Re. dopo esser stato costretto a saltare i pasti, ha deciso di fare la sua protesta e lo ha fatto verso le 12», dopo aver steso in terra sull'Aurelia davanti ai cancelli una tovaglia, l'ha imbandita con i cibi che si era portato da casa per il pranzo, seduto sull'asfalto ha iniziato a mentre due file di auto scorrevano nei due sensi a passo d'uomo. Dietro all'infermiere contestatore era stato inalberato un cartello con su scritto: “Uguali doveri, diversi diritti». « L'ospedale di Bussana — ha spiegato Re — dipende ancora dal S. Matteo di Pavia, dove hanno adottato, per quanto riguarda l'uso della mensa, lo «stesso sistema ormai generalizzato in tutte le industrie italiane: possono accedervi tutti i lavoratori che dispongono di un intervallo inferiore atte tue ore o che comunque abitano lontano dal luogo di lavoro. All'èlioterapico, non so chi abbia deciso il contrario. L'amministrazione è la stessa, i doveri sono uguali, ma evidentemente i diritti no. Sono il solo escluso dalla mensa, malgrado abiti a 15 chilometri da qui». L'infermiere, con il cipiglio del rivoluzionario ha cosi concluso: «Sono stufo di non mangiare a mezzogiorno, per cui mi sono deciso di abbattere questa assurda balliate discriminatoria. Ora, o mi permettono di usufruire, come fanno gli altri, dell'ospedale, oppure mi portarmi via con una camionetta dei carabinieri:fino a quando non sarò accontentato, continuerò tutti i giorni, verso le 12.M. a consumare i pranzi in mezzo all'Aurelia». La clamorosa decisione di Re ha diviso suoi compagni di lavora. Ce chi lo considera un estremista pronto a protestare alla più piccola occasione. Ma la maggior porta a con lui e Luciano ha ragione — dicono — ed è vergognoso che non si sia fatto nulla per favorirlo. Non è giusto che «sia il solo a pagare per una disposizione amministrativa assurda. Se non rimediano «subito, «siamo pronti a scendere in lotta al suo fianco»
Questo gesto ebbe un eco nazionale tanto il noto settimanale " Famiglia Cristiana" gli dedico una pagina nella cronaca, cosa che all'epoca fece sorridere più di un paesano visto che lui era ateo convinto.
Grazie alla redazione di Famiglia Cristiana ecco l'articolo dell'epoca :

Negli anni 80 la vita del paese di San Lorenzo al Mare è stata animata da una affiatata coppia: Ninetto e Luciano. In questo video girato da Antonio Bracco, danno veramente il meglio di loro, nella prima parte a carnevale recitano la parte di una mamma (Luciano Re) con il Figlio neonato (Ninetto Lissiotto) nella carrozzina, in giro per il paese, prima tappa al circolo enal di via Pietrabruna per riempire il biberon non certo di latte, poi sulla Via Aurelia in mezzo al traffico, una rovinosa caduta all'inizio di Via Vignasse ed infine il cambio del pannolino. La seconda parte la coppia interpreta il ruolo di una coppia di ballerini Mimì e Cocò che partecipa alla festa dell'unità di San Lorenzo al Mare, il tutto termina con lo spogliarello di Lei Minì (Luciano Re).
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