Festa dei Lavoratori del 1 maggio al Casone dei Partigiani del Monte Faudo videoservizio
Appuntamento come ogni anno al Casone dei Partigiani per festeggiare il 1 maggio. Quest'anno verrà presentato alle ore 12 da Paolo Calvino il suo libro "In cammino nella Prima Zona Liguria"; Itinerari alla scoperta dei luoghi della Resistenza. 20 escursioni tra il Ponente Ligure e l’Alta Valle Tanaro per compiere un viaggio a piedi nella Storia, che permette di comprendere come fu organizzata e combattuta la lotta di Liberazione. Dalle città della costa (Albenga, Imperia, Sanremo, Ventimiglia) si risale per le valli, accompagnati dalle parole di storici e scrittori, alla ricerca dei "casoni" e dei paesi, come Bajardo, Carpasio e Pigna, che furono il teatro della Resistenza. La "I Zona Liguria" è stata insignita nel 1980 della medaglia d'oro al valor militare; nell'occasione, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini motivò l'onorificenza con queste parole: «Illustre fra le genti Liguri per tradizione di fierezza tenacia e antica adusanza a duro lavoro, in una terra aspra, impervia e avara di risorse, la popolazione imperiese, a prezzo di oltre 1200 caduti, 100 deportati, stragi, persecuzioni e distruzioni immani durante 20 mesi di occupazione nazifascista combatté la sua strenua Resistenza per la riconquista delle Patrie leggi e libertà, in concorso e sostegno, spesso cruenti, con le sue forze partigiane».
Il Primo Maggio 2025 al Casone di Partigiani del Monte Faudo è stata l'occasione per riflettere sul valore del lavoro e della Libertà e quest'anno in questo luogo assume un significato ancora più speciale, cadendo nell'anno in cui si celebrano gli 80 anni da quando fu possibile in Italia nuovamente festeggiarlo. Era il 19 aprile 1923, con un decreto-legge proposto da Benito Mussolini ed approvato dal Consiglio dei ministri, la festività del 1 maggio venne abolita ed accorpata alla festa ufficiale del fascismo, il Natale di Roma del 21 aprile. Secondo il discorso che Mussolini tenne alla nazione “perché la celebrazione si ricongiunga ai ricordi della nostra storia e del genio della stirpe, il Governo ha voluto farla coincidere con la data del 21 aprile: la fondazione di Roma, data immortale da cui ha inizio il lungo, faticoso, glorioso cammino dell’Italia“. Da quel momento in poi, pertanto, il 21 aprile fu il giorno di una doppia festività, conosciuta come “Natale di Roma – Festa del lavoro”. Come ci ricorda nella presentazione dell’evento Il Presidente del Gruppo Ecologico “Martiri della Libertà” Partigiani Val Prino Roberto Moriani : la celebre e memorabile sfilata del 1 maggio 1945 a Sanremo che vedde il comandante “Vittò” al testa alle formazioni partigiane seguito due passi indietro dai comandati delle truppe alleate. A ricordo di tutti questi fatti la presentazione di due libri "In cammino nella Prima Zona Liguria. Itinerari alla scoperta dei luoghi della Resistenza" di Paolo Calvino e "Vittò, Giuseppe Vittorio Guglielmo" di Romano Lupi moderati da Roberto Moriani. Non è mancato il momento conviviale con tanta bella gente e ottimo cibo questa volta quasi completamente vegetariano. In cammino nella prima zona Liguria Itinerari alla scoperta dei luoghi della Resistenza La “Prima Zona Liguria” era, durante la Resistenza, l’area compresa tra il confine italo-francese e l’Albenganese: si può conoscere la sua storia mettendosi in cammino, per recuperare e condividere la memoria dei luoghi e il significato degli avvenimenti. Dalla costa, i percorsi proposti in questa guida seguono gli spostamenti delle formazioni partigiane e si dirigono verso l’interno. Il primo itinerario parte da Albenga, attraversa Andora, Alassio, Cervo e Diano Marina, raggiunge Imperia e quindi, sulle tracce di Felice Cascione e della canzone Fischia il vento, tocca Testico, Casanova Lerrone e le frazioni di Onzo e Vendone per concludersi ad Alto. Il secondo percorso va da Sanremo a Molini di Triora, passando per Bajardo, Ceriana, Badalucco, Montalto, Carpasio, San Bernardo di Conio e il Monte Grande. Il terzo itinerario cominicia a Ventimiglia e conduce a Olivetta, Airole, Rocchetta Nervina e Pigna, capitale di una importante «repubblica partigiana», per poi proseguire verso Triora, Piaggia, Upega e Carnino, fino a Fontane in Val Corsaglia. Vittò. Giuseppe Vittorio Guglielmo Reduce della guerra civile spagnola, internato nei campi di concentramento francesi, militare sul fronte greco-albanese, comandante della divisione intitolata alla memoria di Felice Cascione in Italia durante la Resistenza, ferito in combattimento, sia in Spagna che sulle montagne della provincia di Imperia dove, già all'indomani dell'8 settembre 1943, cominciò a organizzare le prime bande partigiane. Basterebbero questi pochi elementi per capire come la vita di Giuseppe Vittorio Guglielmo, meglio conosciuto come Vittò, sia stata straordinaria. In questo libro, in cui vengono ripercorse, con piglio narrativo, le tappe fondamentali della sua esistenza, emerge uno spaccato del Novecento. Un'esistenza che assomiglia a un romanzo per un uomo che personaggio di un romanzo lo è stato per davvero. La figura di Vittò, infatti, ha ispirato il comandante Ferriera de "Il sentiero dei nidi di ragno", prima opera di Italo Calvino. Vittò è stata una figura leggendaria per tutti coloro che fanno e hanno fatto parte di quel mondo frontaliero del Ponente ligure che, come ha scritto nell'introduzione a questo volume Antonio Gibelli: "scolpisce con i tratti della montagna impervia e del mare selvaggio i suoi protagonisti, iscrivendoli, quasi naturalmente, in una dimensione superiore, europea e fortemente internazionalista, e marcando di speciali intonazioni individuali, quasi solitarie, anche le loro esperienze più cariche di carattere collettivo e corale. A Margine della presentazione di questo libro si è parlato anche di guerra fredda di Piano K e Gladio
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