
Robert Kubica torna al volante di una Formula 1
Fabrizio Cravero dedica questo articolo al ritorno dopo sei lunghi anni di Robert Kubica al volante di una formula uno
Ho quasi le lacrime agli occhi, si è tutto vero. Dal 2 agosto la tua rincorsa verso quel destino crudele sarà finita: finalmente tornerai a guidare una F1, la Renault Sport Formula One Team che nel 2011 ti avrebbe potuto confermare quale pilota pretendente al mondiale. E invece in una giornata di febbaio di quell'anno, che doveva essere di festa, di gioia, hai avuto quel terrificante indicente al Rally di Andora. E sei vivo, ancora una volta, per miracolo.
Io ero lì, ad aspettarti di vederti passare come solo tu sei capace, ma poi la notizia è arrivata più veloce di te e mi è crollato il mondo addosso....
Per fortuna i medici del Santa Corona non solo ti hanno salvato, ma hanno anche compiuto l'impossibile ovvero consentirti di uscire dall'ospedale sulle tue gambe e con le tue mani, anche se acciaccate.
Da lì è partita la Tua incredibile, testarda, infinita forza d'animo per salire la china, quella china che si è palesata in maniera molto più difficile di quanto ti aspettavi perchè sapevi bene che la F1 Ti era preclusa proprio per la Tua disabilità.
E allora ti sei buttato nei rally, proprio quella disciplina che Ti ha sottratto un roseo futuro.
C'è chi ti ha accolto come un eroe, chi come un pazzo squilibrato ma tutti erano felici di vederti ancora correre.
Poi però da passione è diventato lavoro, hai iniziato a vincere e sei diventato a tutti gli effetti "un pilota da rally" e pronti via hai conquistato il mondiale WRC2...
E da quel momento hai creato una spaccatura tra gli appassionati (?) di rally; perchè? perchè hai fatto tanti incidenti nel salto di categoria, molti hanno iniziato a criticarti fortemente e Tu ti sei chiuso in te stesso e hai preso la sfida nella sfida, ovvero convincere tutti di essere il migliore.
Però cavolo, sapevi bene di non essere al 100% e comunque di non avere l'esperienza degli altri scalmanati. Ma gli scalmanati sapevano che eri il più veloce, forse non il più regolare, ma sicuramente il più veloce.
E nei rally conta anche (e soprattutto) la costanza, ma come disse un campione del mondo se la velocità la hai bene, puoi imparare ad andare più piano. Se la velocità non la hai, non vincerai mai.
E tu la velocità la avevi.
Poi però i risultati non sono stati quelli attesi e Ti abbiamo visto rabbuiato, magari anche triste, pensieroso e sei quasi sparito da quell'ambiente che prima ti ha accolto come un prodigio e poi triturato dimenticandosi da dove eri venuto.
Ma tu sotto sotto sapevi che questa era solo una sfida con te stesso, hai lavorato in silenzio, hai iniziato ad andare in bici, a metter su un fisico come lo avevi nel 2011 e sei ritornato in pista, prima in qualche apparizione in GT e poi finalmente la possibilità di salire su una monoposto.
Ed era il momento giusto: hai la rabbia di chi ha visto passare troppo lentamente questi sei anni, ma hai la tenacia di chi ha combattuto la disabilità nel migliore dei modi.
Sei e rimani un esempio per tutti coloro che cadono, ma hanno voglia di rialzarsi e tornare ancora più grandi di prima.
Per me sei un grande così come lo è stato Zanardi.
Un vero esempio per tutti i nostri giovani che troppo spesso brancolano nel buio e non trovano più lo spirito per vivere in una società che mette a disposizione tutto.
Beh provate a togliervi qualcosa e vediamo come reagite.
Se reagite come Robert allora sarete più maturi, più combattivi o semplicemente uomini con le palle quadrate come lo è lui.
Forza ROBERT, per me hai già vinto, per non conta il tempo che farai: conta questa magnifico percorso che hai compiuto.
SEI UN CAMPIONE!
Un abbraccio
Fabrizio Cravero
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