San Lorenzo al Mare visita pastorale di S.E. Mons. Antonio Suetta

Celebrazione Eucaristica Comunitaria di S.E. Mons. Antonio Suetta Vescovo di Ventimiglia – San Remo domenica 21 febbraio 2016 nella comunità di Santa Maria Maddalena di San Lorenzo al mare .
S.E.Mons. Antonio Suetta è Nato a Loano (Diocesi di Albenga-Imperia e Provincia di Savona), il 25 novembre 1962, primogenito dei due figli di Giovanni (†) e di Maria Caterina Rembado.
    - Entra nel Seminario diocesano in Albenga nell’anno 1975 e consegue la Maturità Classica nell’anno scolastico 1980/1981.
    - Il 4 ottobre 1986, dopo il prescritto quinquennio di studi filosofici e teologici, è ordinato Sacerdote da S.E. Mons. Alessandro Piazza, Vescovo di Albenga-Imperia, nella chiesa Cattedrale di S. Michele Arcangelo, in Albenga.

 

 

    - Nel 1988, consegue la Licenza in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Lateranense in Roma con la tesi “Il carattere escatologico della domenica”.
    - Ottiene, con decreto del Ministro dell’Università (D.P.R. n. 175 del 2 febbraio 1994), il riconoscimento del titolo accademico pontificio di Licenza in Teologia come “diploma di laurea dell’ordinamento didattico italiano”.
    - Nel 2009, consegue il Dottorato in Teologia presso il Pontificio Ateneo “Regina Apostolorum” in Roma con la tesi “Il peccato e la sua remissione nella Prima Lettera di Giovanni”, pubblicata dalle Edizioni del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum”.

Stemma Vescovile Antonio Suetta


Lo stemma episcopale da lui scelto è uno: scudo d’azzurro, alla palma al naturale fruttata d’oro, caricata del cane bracco d’argento fermo sulla punta di verde. Lo scudo è accollato alla croce astile trilobata d’oro e sormontato dal cappello vescovile verde con 12 fiocchi (1,2,3). Motto: Scio cui credidi  la spiegazione del significato è la seguente: la palma, allegoria dell’eloquenza e del martirio e pure della pace susseguente alla vittoria, molto diffusa nel paesaggio ligure, indica il paese natale di Mons. Suetta, Loano, posto nella “Riviera delle Palme” e richiama altresì le origini agricole della famiglia, coltivatrice d’arboscelli di palma. I datteri d’oro mostrano la ricchezza dei frutti della fede operosa. Il cane, animale caro al vescovo, simbolo di fedeltà e di vigilanza, esprime l’adesione al compito, proprio dei successori degli apostoli, di custodire il gregge di Cristo; il suo colore argento significa le virtù dell’amicizia e dell’innocenza. Il motto “So a chi ho creduto” è tratto dalla seconda lettera di San Paolo a Timoteo (1,12) e manifesta la ferma fiducia in Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, fonte dell’unica vera salvezza per l’umanità.