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La ex stazione di San Lorenzo Al Mare è rimasto l’ultimo agnello sacrificale che sta per essere bruciato sull’altare della totale insipienza dimostrata dalla Regione Liguria e dagli Enti Locali del territorio Valle del San Lorenzo. La stazione, esempio architettonico del razionalismo italiano di Roberto Narducci, è stata infatti per quasi cinquant’anni la porta di accesso ad un complesso progetto di talassoterapia ante – litteram concepito nel terzo decennio del ‘900. Progetto, quest’ultimo, che molto avrebbe da insegnare agli attuali reggitori delle nostre sorti, capaci di riempirsi la bocca sui grandi benefici di una programmazione intelligente e poi dediti a coltivare orticelli che raramente hanno dimensioni più vaste de loro naso. Oggi l’immobile è nel degrado più totale, rifugio per barboni e sbandati e probabilmente vicino al crollo di alcune parti di pregio; esso rappresenta inoltre un ben misero biglietto da visita per il paese di San Lorenzo Al Mare. La proprietà, oggi, è di Area 24 che, più volte, ha cercato di venderla per trovare un ristoro al proprio bilancio. Questo tentativo di vendita che peraltro risulta tuttora in corso, è l’ennesimo esempio di come coloro che detengono il potere intendono la programmazione: si è infatti creata una società, Area 24, appunto, senza metterla in condizione di avere introiti adeguati e, dunque, di gestire l’immenso patrimonio che le è stato affidato. C’è oggi la tendenza, molto italiana, a dar la colpa dei debiti a chi per primo aveva avuto ruoli di rilievo all’interno della società, sottacendo che quegli stessi incarichi erano stati conferiti dai più alti livelli istituzionali. Tra breve, davanti a questo immobile che con il suo deperimento sembra inchiodare le responsabilità dei troppi che non hanno fatto il dovuto, partirà il prossimo Giro d’Italia. Possiamo a quanto pare aspettarci che la vergogna venga rifasciata con immagini suggestive nel solco di una politica, regionale e locale, che pur di apparire tutto si inventa, ma evita accuratamente di dar corso ad azioni capaci di risolvere davvero i problemi. Tanto per ribadire che su queste vicende si deve essere concentrato il genio di tutti i nostri politici, si è infine appena approvato un nuovo e dispendioso progetto per costruire un punto informazioni vicino alla ex stazione. Questa idea partorita pare in comproprietà tra Regione e Comuni della valle, è l’esempio migliore della programmazione portata avanti con coerenza: ai cittadini si impone giustamente di non colare più nuovo cemento, ma di recupere l’edificato esistente, i pubblici poteri nascondono il degrado esistente e spendono soldi per nuove strutture che avrebbero potuto trovare ampio e più degno posto nella ex stazione contribuendo a tenerla in piedi.

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