Arciprete Don Francesco Ramella

Domenica 28 maggio, Solennità di Pentecoste, presso la Chiesa parrocchiale di San Marco a Civezza, è stata celebrata la Santa messa per commemorare il 10º anniversario della ricostituzione del Gruppo Alpini della Valle San Lorenzo. Nell’Omelia l’Arciprete, Don Francesco Ramella, ha ricordato che la Solennità di Pentecoste costituisce la commemorazione della discesa dello Spirito Santo sulla Madonna e sugli Apostoli riuniti nel cenacolo. Ricevendo lo Spirito Santo gli Apostoli sono stati confermati nella fede e, mediante la forza divina, la loro azione è diventata feconda. Similmente, il cristiano, che nella Cresima riceve lo Spirito Santo, diventa “soldato di Cristo”, capace di combattere la buona battaglia della fede, nella consapevolezza che solo orientando a Dio tutta la propria azione, essa può essere realmente efficace. Il parroco ha ricordato che queste considerazioni valgono anche per coloro che, tra le file degli Alpini, offrono la loro preziosa opera. I valori della solidarietà, dell’aiuto reciproco, del sacrificio e l’offerta della propria opera ricevono nella fede il loro sigillo. Solamente orientando a Dio la propria azione, il corpo degli Alpini può trovare la piena realizzazione soprannaturale della propria preziosa opera di servizio. Un grande alpino, che fu anche sacerdote ed ora è beato, Don Carlo Gnocchi, ricordava che ogni disordine morale è un atto di guerra. La battaglia che oggi più che mai sta dinanzi ai valorosi Alpini è questa: combattere perché il male morale, in ogni sua forma, sia sempre allontanato dal cuore degli uomini e dalla società umana e perché regni nel mondo Nostro Signore Gesù Cristo. Il parroco ha poi augurato a tutti di ricevere forza dello spirito Santo con le parole di un grande italiano, di cui proprio durante il maggio appena trascorso è ricorso il 150º anniversario della morte: Alessandro Manzoni. Se egli non fu Alpino, anche per motivi anagrafici, fu senz’altro un italiano convinto e amante della Patria. Nell’Inno Sacro “La Pentecoste”, Manzoni invoca lo Spirito con queste commoventi parole, che ben si attagliano al Corpo degli Alpini: “Tempra de’ baldi giovaniil confidente ingegno; Reggi il viril proposito ad infallibil segno; adorna le canizie di liete voglie sante; brilla nel guardo errante di chi sperando muor”. 

 

 

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